Cimitero Acattolico di Roma: rendere omaggio a poeti e personaggi famosi

Il Cimitero Acattolico di Roma è un cimitero monumentale, dove riposano poeti e personaggi famosi, come Keats, Shelly, Gramsci, Camilleri e tanti altri.

Roma è una città che adoro per tanti motivi, dove ho ricordi bellissimi e che, in un certo senso, mi ha fatto capire che era il momento di cambiare la mia vita.

Una delle ultime volte che ci sono tornata, la mia amica Ambra mi ha portato alla scoperta del Cimitero Acattolico di Roma, nel quartiere Testaccio, alle spalle della Piramide di Caio Cestio.

Non è un semplice luogo di culto, bensì un museo a cielo aperto con un gran numero di opere d’arte funeraria, un luogo di interesse fuori dai soliti itinerari turistici, come il Colosseo.

Durante la visita, potrai rendere omaggio a poeti e personaggi famosi, ammirando sepolture monumentali, in uno dei luoghi più emozionanti della città.

Certo, forse non è il primo luogo a cui penseresti se hai un weekend da trascorrere nella capitale e ti chiedi cosa vedere a Roma in due giorni. Ma, superata nella nostra mente la rappresentazione di un classico cimitero, ti suggerisco di iniziare proprio da questo museo a cielo aperto.

Può sembrare una scelta insolita, ma lo considero un ottimo punto di partenza per esplorare la città, avvicinandosi gradualmente alle sue attrazioni più celebri.

Cimitero acattolico di Roma: storia

Il Cimitero Acattolico di Roma, situato nel quartiere Testaccio, a ridosso di due antichi monumenti – la Piramide di Caio Cestio del 12 a.C. e le Mura Aureliane – fu istituito nel 1716.

In quella data, Papa Clemente XI concesse ai membri della Corte Stuart in esilio dall’Inghilterra di essere sepolti di fronte alla Piramide.

Una concessione che ribaltava le normative ecclesiastiche della Chiesa Cattolica dell’epoca, che precludevano ai Protestanti la sepoltura in chiese cattoliche o in terre consacrate.

Il Cimitero Monumentale è diviso il due parti:

  • La parte più antica è alle spalle della Piramide Cestia, un’area alberata con tombe del 1700;
  • La parte più nuova, costruita dalla metà del 1800, è circondata da mura e da grandi alberi.

Conosciuto anche come “Cimitero Protestante” e “Cimitero degli Inglesi“, il Cimitero Acattolico di Roma accoglie (e racconta), attraverso le sepolture, la storia di personaggi acattolici importanti e di tante personalità italiane, divenute in qualche modo “straniere in patria“.

Nel 1918, grazie alla sua importanza culturale, fu riconosciuto Zona Monumentale di Interesse Nazionale.

La visita a questo cimitero monumentale è davvero emozionante e attira turisti da tutto il mondo, proprio come accade anche per il Cimitero di Père-Lachaise a Parigi o per il Cimitero Monumentale di Milano.

Cimitero Acattolico di Roma: orari e tour

Cimitero Acattolico di Roma
Tomba del soldato scozzese Devereux Plantagenet Cockburn

La mia visita guidata è stata possibile grazie alla mia amica guida turistica romana, Ambra di DecameRome Tours (cliccate qui per visitare la sua pagina), che mi ha accompagnato alla scoperta di questo luogo emozionante e suggestivo.

In alternativa, ti consiglio di prenotare un “Tour Privato della Roma Nascostain questa pagina, così da vedere le chicche segreta della città, tra le quali il Cimitero.

Si trova proprio dietro la Piramide Cestia ed è raggiungibile con la Linea B della metro, scendendo alla fermata Piramide.

L’ingresso è gratuito, ma ti consiglio di lasciare una donazione, poiché il cimitero monumentale è privato e la sua manutenzione dipende anche dal nostro aiuto.

Poco prima di entrare, troverete un centro informazioni dove poter acquistare la mappa e pubblicazioni dedicate ai personaggi sepolti.

Per pianificare al meglio la visita, date un’occhiata alla mappa del cimitero, cliccando qui!

Gli orari di apertura sono:

  • Dal lunedi al sabato: 9:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30);
  • Domenica e festivi: 9.00 – 13.00 (ultimo ingresso 12.30).

Cimitero Acattolico di Roma: tombe più famose

Tra le persone sepolte ci sono tantissimi personaggi illustri, ma la primissima tomba è quella più antica di cui si è trovata traccia di George Langton, studente di Oxford, morto nel 1738.

Nel 1803, furono sepolti la prima nordamericana, la diciottenne Ruth McEvers, e il figlio dell’allora ministro della Prussia, di soli 9 anni.

A queste seguirono, negli anni, l’inserimento di lapidi e monumenti funebri dedicati a personalità del campo intellettuale, politico, scientifico, artistico.

Le lapidi sono incise in diverse lingue e ricordano la storia del defunto, per permettere al visitatore di stabilire un legame personale.

Voglio ricordare alcune delle tombe più famose, anche se, come avrai capito, non sono le uniche che meritano una visita, un pensiero, un ricordo, un omaggio.

1. Tomba di John Keats

Cimitero Acattolico di Roma Keats

Passeggiando nella parte antica del Cimitero Acattolico di Roma, troverai la tomba di John Keats, il giovane poeta inglese morto di tubercolosi.

Il suo epitaffio mi ha colpito profondamente: “Qui giace uno il cui nome fu scritto nell’acqua”. Accanto, una panchina invita a sedersi e leggere qualche suo verso, immersi nel silenzio.

Proseguendo nella parte nuova, vedrai la tomba di Percy Bysshe Shelley, annegato al largo di Portovenere. Le sue ceneri riposano qui, mentre il suo cuore fu custodito fino alla morte da Mary Shelley.

2. Tomba di Antonio Gramsci

Tomba Gramsci Cimitero Roma

Una delle tombe più amate e visitate del Cimitero Acattolico di Roma è quella di Antonio Gramsci, cosparsa di fiori, biglietti e pensieri dedicati al politico italiano.

Uno dei più importanti intellettuali e politici italiani. La sua sepoltura, austera e carica di significato, racconta la vita di un uomo che ha combattuto contro il fascismo con la forza delle sue idee.

Gramsci, che trascorse anni in prigione, morì lontano dalla sua amata Sardegna. Ho sentito l’importanza della sua eredità, un pensiero che continua a ispirare chi cerca giustizia e libertà. Un angolo del cimitero che invita alla riflessione sul suo immenso lascito.

Altre sepolture di rilievo sono quelle del figlio di Goethe, dello scrittore Carlo Emilio Gadda, del poeta Dario Bellezza, dell’archeologo Walther Amelung, del pittore Karl Brullov e della poetessa Amelia Rosselli. Le più recenti sono quelle dello scrittore Andrea Camilleri e dell’attore Gigi Proietti.

3. Tomba di Emelyn Eldredge Story: angelo del dolore

L'angelo del dolore del Cimitero Acattolico di Roma

Di sicuro la tomba più ammirata, toccante, un vero colpo al cuore, è quella di Emelyn Story, moglie dello scultore William Wetmore Story, che realizzò questa scultura dell’Angelo del Dolore (Angel of Grief).

La statua rappresenta un angelo che si accascia in preda alla disperazione sul sarcofago di Emelyn. Il marito morì poco dopo aver ultimato l’opera e riposa in questa tomba con l’amatissima moglie e con il loro figlio Joseph, morto a sei anni.

Raffigurazioni della statua sono comparse sulle copertine degli album Once (Nightwish, 2004), Evanescence EP (Evanescence, 1998), Embossed Dream in Four Acts (Odes of Ecstasy, 1998) e The Edges of Twilight (The Tea Party, 1995).

4. Tomba di Elsbeth Passarge

Cimitero Acattolico di Roma
Una delle fanciulle misteriose del Cimitero Acattolico: Elsbeth Passarge, che passò dal sonno alla morte, nella prima notte di nozze.

La tomba di Elsbeth Passarge nel Cimitero Acattolico di Roma è una delle più misteriose e affascinanti. La sua storia mi ha colpito profondamente: Elsbeth, una giovane tedesca, morì tragicamente nella prima notte di nozze, in un evento che ha suscitato molta curiosità e commozione.

La leggenda vuole che la giovane passò dal sonno alla morte, senza segni evidenti di malattia, in un destino che rimase avvolto nel mistero.

La tomba di Elsbeth, nascosta in un angolo tranquillo del cimitero, mi ha suscitato una sensazione di mistero e malinconia. È uno di quei luoghi che ti lascia riflettere sul destino e sulla fugacità della vita.

La colonia felina del Cimitero Acattolico di Roma

Ph: Beatriz Sirvent

Durante la mia visita al Cimitero Acattolico di Roma, sono stato sorpresa dall’incontro con una colonia di gatti, che vive serenamente tra le tombe e i giardini.

Questi gatti, protetti e curati dai volontari, sono ormai una presenza amata dai visitatori. Passeggiando tra i sentieri del cimitero, li ho incontrati spesso, e devo ammettere che aggiungono un tocco di serenità e mistero al luogo.

Mi sono fermata anche davanti alla lapide di Romeo, un gatto noto per aver lasciato un segno nel cuore di molti.

Il cimitero, oltre alla sua ricchezza storica, diventa così un angolo tranquillo dove la vita e la memoria si intrecciano.

Come avrai capito, questo non è un cimitero di tristezza, ma uno spazio dedicato a rendere omaggio a chi, con le proprie azioni e il proprio pensiero, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia.

I defunti vengono celebrati non solo per la loro morte, ma per ciò che hanno rappresentato in vita, rendendo ogni angolo un luogo di riflessione e di rispetto.

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